Il Fondo Musy ha consegnato alla Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” una fornitura di 1300 kit di prevenzione del contagio da distribuire a ciascuna delle persone detenute presente nella struttura.

In questi mesi segnati dalla pandemia non è stato possibile per il Fondo portare avanti la propria tradizionale attività a favore dei detenuti-studenti del Polo Universitario nel Carcere. Infatti, la necessità di non uscire dalla struttura ha reso impossibile la prosecuzione dei tirocini lavorativi sostenuti dal Fondo e la frequenza dei Corsi universitari. Nell’attesa che tali opportunità possano nuovamente essere fruite il Fondo ha scelto di rispondere ad alcune delle tante necessità che l’emergenza Coronavirus ha prodotto all’interno del Carcere.

Il kit è composto da 3 mascherine lavabili e una sacca per il bucato.

In questo modo le persone detenute potranno usufruire di un numero di mascherine riutilizzabili utile a soddisfare i requisiti minimi di protezione individuale e di una sacca che permetta loro di raccogliere gli indumenti, consegnarli al servizio interno di lavanderia senza il rischio che questi vengano persi o mischiati con gli indumenti altrui.

Infatti, l’indispensabile interruzione delle visite dei famigliari ai detenuti ha reso necessario provvedere al lavaggio degli indumenti internamente alla struttura. Tuttavia, restava la difficoltà di separare gli indumenti durante il lavaggio e agevolare le fasi di raccolta e riconsegna degli stessi. Per rispondere a questa esigenza è stata progettata e realizzata ad hoc una sacca in rete dotata di zip capace di permettere il lavaggio senza disperdere il contenuto.

Il materiale contenuto nel kit è realizzato dalle donne detenute ed ex-detenute che lavorano nelle Cooperative Sociali Patchanka e Impatto Zero attive nel progetto LEI*.

La fornitura consegnata ha un costo unitario di Euro 11,50, per una donazione totale di Euro 14.950. Fondi raccolti grazie al contributo dei cittadini torinesi e non solo, amici del Fondo Musy fin dalla sua nascita ma anche conosciuti strada facendo grazie alle iniziative realizzate in questi anni.

Angelica Musy“La pandemia non ha risparmiato gli istituti penitenziari. Anzi, ne ha stravolto le abitudini, i protocolli di sicurezza, l’organizzazione. Non ci siamo fermati e abbiamo provato a fare qualcosa, pur nel nostro piccolo, per alleviare qualche difficoltà, dare qualche strumento utile per sentirsi più sicuri e curati. Anche ai nostri sostenitori rivolgiamo l’invito a continuare ad aiutarci a dare un senso concreto alle parole riabilitazione e dignità delle persone detenute. Anche un piccolo contributo è significativo in questa fase”